Una coppia ha visioni diverse sulle pratiche di allevamento della prole. Claudio, il marito, sostiene che non bisogna lasciarsi condizionare dal neonato che la notte va lasciato solo nella culla a piangere fino a quando non si addormenta. In questo è spalleggiato dalla propria madre che si vanta di aver cresciuto così i tre figli.
Irene, la moglie, non intende far piangere Nicolas, il suo bambino, perché quel pianto le risuona come il proprio, quando implorava invano le braccia della madre. Così, di notte e da sola, Irene ha tenuto con sé il piccino, nonostante le proteste di Claudio e le critiche della suocera, che sosteneva che la propria figlia dormiva senza avere tutti i problemi e le “fisime” di Irene.
Ora Nicolas ha due anni, è un bambino gioioso e da molto tempo, dorme tranquillo tutta la notte nel suo lettino.
In occasione delle recenti festività, la giovane coppia ha incontrato i parenti e Nicolas ha potuto giocare più a lungo del solito con i due cuginetti pressoché coetanei, figli del fratello e della sorella di Caudio. Nell’occasione, Irene ha potuto constatare che si tratta di due bambini introversi e problematici, che non si affidano volentieri al sonno e specie la sera, mostrano molta ansia da separazione dai genitori.

NB: il racconto di Irene è solo una testimonianza che avvalora la mia lunga esperienza di psicoterapeuta, ma se questo non fosse sufficiente, è in linea con le ricerche fatte nel merito da psicoterapeuti come Alexander Lowen.
Fonte dell’immagine: DonnaD.