Cosa rende un romanzo coinvolgente? Gli ingredienti possono essere il mistero, un intenso dialogo interiore o un’intrigante vena di ironia. Se poi nel corso della narrazione, inaspettatamente la protagonista incontra l’amore, il lettore affronta un conflitto. È spinto a divorare letteralmente il romanzo, ma contemporaneamente ne rallenta la lettura per assaporarne le emozioni. E gli è difficile separarsi dai protagonisti.

È quello che accade al lettore di Da donna a donna. Camilla, dopo l’abbandono del marito, cerca solo tranquillità… ha bisogno di riflettere e rilassarsi in compagnia dell’adorato cane Rex. Si rifugia allora in uno sperduto paesino di campagna. Ma qualcosa accade… è proprio Rex a trovare il corpo di una donna. E qui mi fermo per non rischiare di rivelare il finale.

Come la sua protagonista, anche l’autrice di Da donna a donna, l’eclettica Laura Ravone, si è trasferita dalla città in un’amena e tranquilla località, e vive in una villa immersa nel verde. Ha lavorato per anni in grandi aziende, acquisendo un metodo rigoroso di lavoro, che ha poi saputo applicare ad altri contesti. Non ha avuto esitazione ad imparare arti assolutamente nuove… ama le sfide e le piace mettersi in gioco nei campi più svariati, dalla bottega di ceramica alla pittura e al ricamo; dall’orticoltura e al giardinaggio alla raffinata gastronomia. Non è proprio questo l’aspetto affascinante della vita?

Com’è cominciato il progetto ambizioso di un romanzo?

Laura scrive da sempre poesie, che dedica ad amici in occasione di eventi importanti. Voleva scrivere qualcosa di diverso per far passare presto l’inverno, quando c’è poco da fare in giardino o nell’orto, e il clima rigido non consente di passeggiare.

Così, grazie al suo collaudato metodo di lavoro, ha preso vita il progetto della stesura di un libro che passo dopo passo, capitolo dopo capitolo, è cresciuto fino a diventare un romanzo.

Ma il progetto continua… Laura ha ancora in serbo sorprese.