Il comportamento manipolatorio è solo una delle reazioni alle violenze subite nell’infanzia.
Il soggetto ne ricava un rapporto disturbato col potere che gestisce prevaricando gli altri, spesso gli stessi figli.
Sul tema, racconto l’orrore che ancora prova un adulto al ricordo delle “botte” subite dal padre nell’infanzia.
Quasi tutti una volta cresciuti, per sopravvivere, dimenticano…
Lui no… non può dimenticare quel viso ferocemente appagato dal potere di percuotere.
Risente la voce del padre che accompagnava il gesto violento, “Ah!”, un’espressione vocale di grande soddisfazione.
Quel genitore era un uomo stimato non certo un sadico né un pazzo.
L’uso della forza innescava in lui una rabbia antica che scaricava sul bambino.
Il figlio ormai adulto, tiene a bada la sua tendenza a manipolare i propri figli e a scaricare su di loro quell’antica violenza.
E’ la consapevolezza ad aver spezzato quella catena.

L’argomento è ampiamente trattato nei miei libri:

ABITARE LA MENZOGNA (Stampa Alternativa)  http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-339-3/antonella-lia/abitare-la-menzogna.html

e INFERNI FAMILIARI (Nulla Die)      http://nulladie.com/catalogo/130-antonellia-lia-inferni-familiari-9788869150302.html

Nel post, una foto dal web.

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