Fantasmi dal passato

Fantasmi dal passato

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Da “ABITARE LA MENZOGNA”   http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-339-3/antonella-lia/abitare-la-menzogna.html

“Nella stanza di ogni bambino ci sono dei fantasmi. Sono i visitatori del passato non ricordato dei genitori: gli ospiti inattesi al battesimo.
Nelle situazioni migliori questi visitatori, ostili e non invitati, vengono cacciati dalla stanza dei bambini e ritornano alla loro dimora sotterranea. Il bambino fa la sua imperativa richiesta d’amore al genitore e proprio come nelle fiabe i legami d’amore proteggono il bambino e i suoi genitori dagli intrusi (…).
Persino nelle famiglie dove i legami affettivi sono stabili e forti in un attimo di disattenzione (…) gli intrusi possono irrompere nel cerchio magico, così che un genitore e il suo bambino possono trovarsi a rappresentare un momento o una scena di un altro tempo con un’altra compagnia di attori (…)
Ma come spiegare un altro gruppo di famiglie che sembrano venire possedute dai loro fantasmi? Gli intrusi provenienti dal passato si sono stabiliti nella stanza dei bambini (…) Anche se nessuno li ha invitati i fantasmi si insediano e mettono in scena la prova generale della tragedia familiare seguendo un lacero copione (…).” (S. Fraiberg “Il sostegno allo sviluppo”)

Chi sono i fantasmi nella stanza dei bambini? I misteriosi visitatori del passato non ricordato dei genitori?
Sono le sofferenze vissute da mamma e papà quando erano piccoli. Si tratta di dolori, rabbie, pianti soffocati… emozioni che proprio perché non elaborate, si ri-presentano come ospiti intrusi nella stanza dei bambini.
Invasato dai “fantasmi” del suo passato infantile, un genitore rischia di rivalersi delle antiche frustrazioni sui figli.

Pochi ricordano i maltrattamenti subiti da piccoli: i genitori convincono i figli che sono cattivi e che le punizioni sono meritate. Così le menti infantili si modellano su tali convincimenti e i bambini crescendo, dimenticano le sofferenze patite.
Ma le emozioni negate ritornano come sintomi che lanciano disperati messaggi di SOS al corpo e all’anima.
Solo la consapevolezza è la medicina giusta per curare e, forse, guarire ferite così antiche.

Dovremmo tutti poter ricordare l’infanzia: le difficoltà; le inevitabili frustrazioni; le sofferenze sottovalutate dagli adulti; la rabbia per chi ci schernisce per le nostre incapacità; le difficoltà della crescita; il corpo che cambia e non sappiamo chi siamo; un aspetto fisico che non ci piace; la paura; la disperazione; l’odio; il dolore…

Mi rivolgo a te, genitore, per non fare pagare il conto dei tuoi vissuti ai figli, dovresti chiederti:
Com’ero da piccolino?
Sono stato accolto e mi sono sentito accettato per come ero?
Mi sono mai sentito minacciato da qualcuno?
Ho avuto paura di qualcosa?
Potevo piangere liberamente o qualcuno me ne faceva vergognare?
Trovavo qualcuno che mi consolava quando piangevo?
Ho provato rabbia per qualcosa?
Come reagivano i miei genitori ai miei capricci?
In famiglia si facevano delle preferenze?
Mi sono sentito vittima di ingiustizie?
Qualcuno mi ha mai schernito?
Ho mai desiderato la vendetta?
Ero libero di esprimere emozioni e sentimenti, anche quelli negativi?
Ho realizzato pienamente te stesso?
So perdonare?
Sono in contatto con le mie vere emozioni e con quelle di mio figlio?
Capisco sempre perché piange il mio bambino?
Sono capace di amore incondizionato?
Accetto mio figlio “proprio così com’è”?
Gli permetto di esprimere tutte le sue emozioni o gliene proibisco qualcuna?
Terrò conto delle sue attitudini e dei suoi talenti, anche se non collimano con le mie aspettative? Lascerò andare via mio figlio quando crescerà o gli presenterò il conto?
Sono capace di volere il suo bene, anche se non coincide col mio?
Mi accorgo che non sempre le mie azioni di genitore sono orientate al bene di mio figlio?
Sono consapevole di sentimenti – a volte “ostili” – nei suoi confronti?
Della delusione che a volte provo nei suoi confronti, non solo per quello che fa, ma per “quello che è”?

Tentare delle risposte, ma anche solo porti delle domande, potrà aiutarti.

Senza consapevolezza, bisogni inappagati, desideri insoddisfatti, esigenze disattese confondono tutti i rapporti ed i “fantasmi” irrompono nella stanza dei bambini.

“ABITARE LA MENZOGNA” di Antonella Lia, Stampa Alternativa. (Nel corso del testo e in bibliografia, tutte le dovute citazioni).
Il copyright dell’immagine appartiene a GhostHub.com.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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