Chi sono i “mostri”?

Chi sono i “mostri”?

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«Fu la natura esigente delle mie elevate aspirazioni, piuttosto che la degradazione della colpa, (…) a dividere in me (…) i due uomini di cui si compone la natura umana» [Stevenson, “Lo strano caso del Dr. Jekyll e del sig. Hyde”, 1886].

Un giovane padre credente e praticante, massacra moglie e figlioletti.

Non ce la fa a chiedere la separazione, è troppo preoccupato del giudizio dei genitori, delle proteste della moglie, della sua immagine di giovane pio. E poi, col divorzio rischierebbe di rovinare… «(…) una buona famiglia» [Corriere della Sera, 17 giugno 2014].

Quanti delitti si compiono in nome del decoro!

In verità, quel “bravo ragazzo da oratorio” – tutte le domeniche a messa – non era per niente convinto di sposarsi… «(…) a una settimana dal matrimonio, a chiesa e ristorante prenotati, e regali già pronti e smoking cucito, si presentò in via Ungaretti (…) per dire che lui non se la sentiva» [Archivio La Repubblica 17/06/2014].

Con tutto il rispetto dovuto alle vittime, se c’è un errore da attribuire alla moglie-brutalmente-assassinata, è quello di essersi illusa che il matrimonio avrebbe risolto tutto…  «(…) “Tu non mi rovini la vita”, gli urlò prendendolo per il colletto ed eccole le foto sorridenti che ancora oggi si affacciano sulla bacheca di Cristina» [ibidem].

Tempo dopo, l’uomo ha tentato nuovamente di sottrarsi a quella famiglia che lo faceva sentire in gabbia: «(…) Due anni fa l’altra crisi che ricordano gli amici. Ancora una volta ricucita, e poi la nascita del più piccolino di casa» [Il Giorno 17/06/2014].

Ma chi è questo giovane padre tanto vigliacco da non riuscire ad andarsene, che ha poi saputo trovare il coraggio di fare una mattanza?

È forse un “mostro”? E chi sono i “mostri”?

La loro malvagità non è certo innata…

Sono individui rimasti bambini sul piano emotivo… e non sembri blasfemo il paragone: le caratteristiche infantili, naturali in un bambino, sono perverse e mostruose in un adulto. Definirli “bambini” non è un modo per giustificarli…

L’adulto-bambino è un individuo cresciuto su quasi tutti i piani del Sé – posturale, fisiologico, cognitivo – ma le sue emozioni sono rimaste “congelate” all’infanzia.

Il bambino è naturalmente egocentrico, incapace di essere responsabile, di gestire gli impulsi, di valutare le conseguenze delle azioni, di rimandare la gratificazione dei bisogni, di comprendere la sofferenza dell’altro. Nei più piccoli il narcisismo è fisiologico.

L’adulto con queste caratteristiche è un sociopatico, un narcisista maligno.

Divenuto genitore, l’adulto-bambino è incapace di fare il padre, di prendersi realmente cura dei figli… di proteggerli. Se i figli sono di intralcio ai suoi obiettivi, questo padre può desiderare che scompaiano ed è facile che egli possa alzare la mano su di loro. Talvolta può trattarsi di una mano omicida…

Con il pensiero magico, il bambino chiude gli occhi e fa sparire le persone scomode… il “mostro” ha tutti gli strumenti per annientarle.

Incapace come un bambino di andar via da casa o di assumersi le proprie responsabilità, l’uomo ha sterminato la propria famiglia come la cosa più semplice da fare… cancellarla dalla faccia della Terra. Nel suo narcisismo, moglie e figli non erano che oggetti.

Possiamo concludere ora che per quella strage non c’è voluto nessun coraggio… L’uomo-bambino non sopportava più l’onere di essere padre:  «(…) Con il divorzio i figli restano» [Corriere della Sera, 17 giugno 2014]… figli sentiti come un peso.

Non è servita a bloccare il suo gesto, nemmeno la tenerezza che istintivamente ispirano, nel mondo dei viventi, non solo i bambini, ma i cuccioli di ogni specie… nessuna umana pietà ha potuto fermare il suo artiglio di belva.

Terminata la carneficina, l’assassino è stato anche capace di depistare: le sue facoltà cognitive sono integre.

A proposito di adulti-bambini, anche l’uomo che ha fatto “inversione ad U” in tangenziale, è stato definito dal proprio padre un “bambinone”…  e alla luce di quanto qui esposto, possiamo affermare che non è affatto un’attenuante.

Siamo sempre nel tema di “Abitare la menzogna”    http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-339-3/antonella-lia/abitare-la-menzogna.html

Le immagini sono state scaricate dal web.

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