Alessandra Hropich “Quando il Mostro è il proprio padre!”

Alessandra Hropich “Quando il Mostro è il proprio padre!”

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Come può un padre incarnare il mostro che fa tanta paura ai bambini?

Carlo, il protagonista del toccante romanzo di Alessandra Hropich, “Quando il Mostro è il proprio padre!” (Bibliotheka), ha un passato devastante. Da piccolo a causa della penuria di cibo che lo spingeva a frugare in casa, è stato percosso in modo disumano. Ha sofferto a tal punto la fame nell’infanzia, da andare persino in guerra per garantirsi gli alimenti.

Residuo di quella fame… una voracità compulsiva conservata da adulto, per i fichi di cui in passato si rimpinzava direttamente dall’albero…

Da bambino non-amato, Carlo diventa un uomo perverso, instabile, dalla crudeltà senza limiti… un mostro nel senso negativo del termine. La malvagità non è nel DNA… è una reazione ad un’infanzia maltrattata.

Sposa una donna ma non è capace di amarla né di rispettarla e prova ripugnanza nei confronti della figlioletta appena nata, rimbrottando la moglie: “Che puzza di merda, hai fatto una figlia che puzza da morire” Per lui la bambina è un impiccio…

In seguito, appena sette anni dopo, questa figlia rifiutata sarà oggetto da parte del padre di attenzioni non proprio paterne.

Ma gli abusi sessuali non sono le sole nefandezze compiute da Carlo. Pur senza amare la moglie, la controlla, geloso fino alla mania: “Hai salutato un collega, cosa penserà di te adesso? Chiunque dirà che sono un cornuto e ha ragione!”

E al di là della malvagità e dei misfatti, questo padre-padrone presenta tanti di quei problemi psicologici da tormentare ancora e sempre, la famiglia… grandi e piccole manie, limitazioni di ogni tipo. Teme le disgrazie tanto da scoraggiare qualunque progetto di vacanza, ha l’incubo del tempo che passa, diffida talmente dei medici da trovare il coraggio strapparsi da solo un dente dolorante.

Tra le pareti di quella casa si celano incubi, che all’esterno nessuno coglie… la vita è un vero inferno. A strappare il velo di omertà è la figlia minore che ha il coraggio di aprirsi, anche se non troverà mai pace.

Con grande coraggio, Alessandra Hropich, dottoressa in legge, scrittrice e addetta ai programmi tv, correda questa storia di orrore domestico con interviste a personalità del mondo ecclesiastico, legale e medico.

E lancia un monito affinché le vittime si decidano a parlare… il male è talvolta più vicino di quanto si possa immaginare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

www.antonellalia.it

Per i blog: http://psicologanapoli.altervista.org/category/blog/

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