Pietro Caropreso contro la retorica del passato a Napoli

Pietro Caropreso contro la retorica del passato a Napoli

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Tanto per sgombrare il campo dagli equivoci, IO AMO NAPOLI PERCHÉ È LA MIA CITTÀ E PERCHÉ È OGGETTIVAMENTE BELLA.

La amo al punto che detesto tutti quanti e tutto ciò che le arreca danno. Il danno maggiore, ancora più della delinquenza organizzata (non oso chiamarla camorra perché quella storicamente è altra cosa), la danno i suoi cittadini che ragionano per stereotipi.

Leggendo commenti a vecchie foto della Napoli antica pubblicate su un gruppo Facebook, inorridisco per le espressioni di rimpianto e nostalgia provocate da immagini di squallore e miseria (la povertà è altra cosa) al cui confronto gli slums della vecchia Calcutta apparirebbero come un eden.

Trovo vomitevoli i piagnistei dei neo borbonici per una dinastia che a fronte degli innegabili primati tecnologici, artistici e scientifici che ci ha lasciato, si è distinta per una totale incapacità politica non avendo essa compreso l’ evoluzione dei tempi rifiutando la costituzione e rinunciando  per inedia ad essere ESSA la guida  per una unità italiana, pur avendone i mezzi finanziari ed il prestigio.

Cosa sarebbe stata Napoli e l’ Italia intera se fossero stati i Borbone ad unificare l’ Italia?

Ad arrecare danno a Napoli sono proprio coloro che amano masturbarsi al ricordo di un tale passato osteggiando il futuro, il rinnovamento , guardando solo indietro e mai avanti, al punto che i migliori ingegni nati qui sono costretti ad operare altrove. E la cosa più tragica è che tutto quanto di più negativo proviene proprio da quella elite salottiera e pseudo culturale che si fa scudo di un malinteso senso della storia che amerebbe una città mummificata in una teca come le squallide spoglie mortali di qualche santo vattelappesca.

La storia ci dovrebbe insegnare ad evitare gli errori del passato, a guardare avanti e non a venerare magari come tanti imbecilli un fetentissimo muro di tufo per il fatto che, nel suo fare l’ Italia, contro di esso ci andò a pisciare Garibaldi.

E CHEST’ È.

Pietro Caropreso

Fonte dell’immagine: Tour Napoli

 

 

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