La vita è gioia, non sacrificio

La vita è gioia, non sacrificio

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Liberamente tratto da “ABITARE LA MENZOGNA” di Antonella Lia, Stampa Alternativa    http://www.stampalternativa.it/libri/978-88-6222-339-3/antonella-lia/abitare-la-menzogna.html

Le manifestazioni di gioia di vivere naturali nel bambino, precorrono la futura libertà di pensiero e di espressione. Talvolta però, infastidiscono i genitori che si sentono provocati dalla vitalità esuberante del figlio: è una spontaneità che rimanda loro la propria rigidità e forse, la menzogna in cui si costringono a vivere.

Questi genitori sono inconsapevoli fautori della “pedagogia nera”, quella tetra visione educativa che interpreta le espressioni della naturale esuberanza del bambino come manifestazioni di cattiva educazione e di egoismo, da reprimere con la forza e con i divieti. Secondo questa perversa concezione dell’esistenza, si deve vivere, lavorare e persino amare, in nome del sacrificio; l’amore (anche quello materno o quello filiale) nasce dal dovere e l’odio si elimina a forza di divieti.

Così la retorica del dovere e del sacrificio celebra le madri-martirio, quelle che si immolano per i figli, salvo poi presentare il conto col ricatto, coi rimbrotti e coi rinfacci.

Chi vive in nome del sacrificio ignora che l’amore nasce dal piacere, mai dal dovere… non pensa che ai bambini si possono far comprendere le regole, invece di punirli… che i figli si educano con l’esempio, non con i sensi di colpa… che degli anziani ci si prende cura con affetto e rispetto, non perché ricattano o rinfacciano.

Nessuno grida loro che la vita è gioia, non sacrificio…

(L’immagine è stata scaricata dal web)

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    1 Comment

  1. Dove si compra la gioia? Perché non l’ho mai avuta nonostante gli sforzi fatti?

    daliala

    aprile 29, 2015

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