“Irene F.” una storia raccontata da Eugenio Cardi

“Irene F.” una storia raccontata da Eugenio Cardi

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Liberamente ispirato ad una storia vera, “IRENE F. DIARIO DI UNA BORDERLINE” di Eugenio Cardi, è tornato in libreria a gennaio 2016 per la Casa Editrice “Profondo Rosso”. Sempre a gennaio è apparso sul mercato letterario mondiale in lingua inglese.

Ma chi è Irene e perché è definita borderline?

Guardiamo la copertina del libro, senza farci distogliere dall’apparenza dark della ragazza ritratta. Si tratta solo di un’immagine – è vero – ma è emblematica. Cosa vogliono celare quel trucco pesante, quel peercing, l’aggressività di un look volutamente truce… se non lo spavento nello sguardo di una bambina che non è cresciuta? E insieme allo spavento, una rabbia pervasiva che la divora?

Irene è una giovane donna cresciuta su tutti i livelli del Sé, non su quello emotivo, rimasto ancorato al suo passato infantile.

Proprio come una bambina, ha paura dell’abbandono e, nel tentativo di combattere solitudine e senso costante di vuoto, spende la sua esistenza tra sesso violento e promiscuo, alcool e droghe… praticamente in tutte le aree potenzialmente dannose alla propria esistenza.

È in trappola Irene… crede che il mondo sia pericoloso e cattivo, ma prova un intenso bisogno di non essere lasciata sola. Così passa dal ruolo di ragazza bisognosa di aiuto a quello di vendicatrice. È una dolorosa oscillazione tra dipendenza e autonomia, che le causa un’intollerabile precarietà esistenziale.

Ai vissuti emozionali eccessivi, all’instabilità pervasiva dell’umore, delle relazioni interpersonali, dell’identità e del comportamento, si accompagna un’anomalia nella percezione del Sé.

Irene si sente “sporca” e cattiva ed è quest’alterata immagine che ha di sé che la fa approdare ad un sesso estremo, rischioso fino all’auto-distruttività…

Una sana sessualità sesso tra adulti consenzienti si manifesta in varie forme, ma quando per il soggetto non esiste che un tipo di erotismo imprigionato sempre negli stessi rituali, probabilmente qualcosa è rimasto bloccato nello sviluppo psico-emotivo.

È sempre lo stesso tipo di rapporto sessuale violento e umiliante che Irene cerca… e si eccita all’idea di subirlo come se lei stessa fosse un oggetto. Nella sua logica distorta, ha capovolto una proposizione: non è “ignobile” perché cerca il sesso estremo e promiscuo, lo ricerca per affermare la propria indegnità.

Perché le succede tutto questo?

Irene è stata abusata sessualmente in famiglia, dal patrigno.

Ogni minore che subisce un abuso, si sente “sporco” e in colpa ed è lui a provare vergogna. Molto legato al mondo delle emozioni, il bambino percepisce l’imbarazzo dell’adulti, i suoi atteggiamenti poco chiari, poco puliti… ed è condannato. Tutta la futura vita sessuale ne sarà compromessa.

Crescendo, il/la piccolo/a abusato/a sarà incapace di vivere serenamente una relazione scevra dalla seduzione e insinuerà il sesso – come lusinga e adescamento in ogni tipo di rapporto.

Il rischio più grosso nell’abuso sessuale infantile è che nella complicità che gli richiede l’adulto, il bambino possa sentirsi importante e potente. Il vedere un adulto eccitarsi con il suo piccolo corpo, gli regala una sorta di potere a cui difficilmente saprà rinunciare in seguito. Nello stesso tempo il bambino si sente un “oggetto”, un “giocattolo” per l’adulto. È questa l’origine della ritualità di alcuni rapporti sado-masochistici.

Irene ha l’occasione di sanare le sue ferite con la psicoterapia, ma non riesce a superare l’antica vergogna e a raccontare. È uno strano sogno a sbloccarla… sono i “prodigi” che accadono durante un percorso terapeutico…

E lei saprà utilizzare la psicoterapia? Non posso rivelare il “finale” di un romanzo che si legge come un thriller, anche se è soprattutto un libro di denuncia.

Chi è lo scrittore che supera il suo essere uomo per raccontare con tale rispetto e delicatezza, la storia di una donna, senza cedere alla retorica ed al giudizio? Come mai ha saputo calarsi così bene in una situazione probabilmente così lontana da lui?

Eugenio Cardi, che vive e lavora a Roma, ha una sensibilità che gli deriva dalla sua esperienza più che ventennale nel campo associazionistico e volontaristico, in particolare nei settori Carceri, Immigrazione e Minori in difficoltà.

Chissà quante piccole “Irene F.” ha incontrato e probabilmente aiutato!

Laureato in Scienze Politiche (Indirizzo politico-sociale) presso l’Università di Perugia, è autore di molti romanzi, legati tra loro dal filo rosso della sua empatia, tradotti e pubblicati in tutto il mondo.

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