INTRIGHI DI NOZZE di Antonella Lia. Recensione di Armida Filippelli

INTRIGHI DI NOZZE di Antonella Lia. Recensione di Armida Filippelli

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È con grande gioia che recensico per prima Intrighi di nozze: famiglie, segreti e “cofecchie”, un romanzo grottesco che ho visto nascere con la stessa attenzione con cui a suo tempo ho seguito gli altri libri di Antonella Lia.  Apparentemente molto diversa dalle sue precedenti pubblicazioni, quest’opera ha finalità analoghe: denunciare i misfatti che si commettono in famiglia. E l’Autrice lo fa con tanto umorismo e una grande capacità narrativa.

Il romanzo prende avvio da un esilarante racconto pubblicato in Inferni familiari, ma la vicenda dei due futuri sposi non ne è che lo spunto. Con un linguaggio scorrevole e molti colpi di scena, in Intrighi di nozze Antonella trascina il lettore fino al coup de théâtre finale in cui fa esplodere in modo simultaneo tutti i conflitti.

Come narrarne la trama? Si può farlo solamente in modo caotico, come confuso e ingarbugliato è il ‘teatrino’ in cui si muovono i personaggi… il ciclone ‘mammina’ e l’uragano ‘babbuccio’, mai citati con i propri nomi; le amiche della sposa che confondono l’amore con il possesso; la suocera Rafilina, ex spogliarellista in una TV privata, e il marito Clemenzio, pittoresco playboy; nonna Imma, finta-invalida che “balza dalla bara se si tratta di ballare!”; Tinì, organizzatrice di sfilate di moda con il suo circo di modelle e couturiers… Ed ancora fotografi, chirurghi plastici dai suggestivi cognomi, un cugino con una società offshore, la custode della scuola camuffata da contessa, un ‘saponaro’ che si spaccia per antiquario, un cugino hacker che cripta in internet i dati di ignari utenti per chiedere un riscatto…

Si intuisce – ma è una larvata sensazione – persino l’ombra della criminalità organizzata attorno alla figura di don Gennaro, proprietario del castello da fiaba scelto dalla sposa per la cerimonia!

Antonella non si è fatta mancare niente!

Grandi e piccole illegalità sono messe in atto dai personaggi più sciagurati, come da quelli autorevoli o che si presentano come tali. È una squallida realtà contraddistinta da ‘affari’ di famiglia, mezzucci ed espedienti di tutti i tipi, doni riciclati… sia per il “vorrei-ma-non-posso”, che per pura spilorceria. Per ostentare c’è chi insegue l’acquisto e chi in contro-tendenza, tenta di riadattare al meglio vecchie cose. Ma l’antitesi è solo apparente… quello che conta è fare “bella figura”!

E che dire delle denominazioni? Per citarne solo alcune, il castello per il ricevimento è il “Maschio Angiolino”; l’officina meccanica si chiama “Sfreccia come un razzo!”; il centro estetico “Cozze come Dive”; la società finanziaria è la s.r.l. “Sta’ senza pensiero”… fino alle agenzie fotografiche, “Avatar e fotoshop” e… la portentosa “Sacramenti in cornice” che fa resuscitare i morti, inserendoli col fotomontaggio nei gruppi di famiglia. È uno dei paradossi del romanzo, come quello del citofono con il codice segreto di sblocco che in un momento critico dell’intreccio, ne amplifica gli aspetti tragicomici.

Onnipresente è l’ingombrante famiglia di Luca, appartenente alla casata Dorian de’ Pampini, che vanta una Discendenza Papale nonché una  nobiltà risalente alle Sante Crociate… con nonna Concetta che ricatta figli e nipoti ingozzandosi in segreto, e un’interminabile lista di parenti, compari e comarelle varie.

Dei numerosi religiosi, i titoli onorifici sono citati in maiuscolo… dalle sadiche Madri Venerabili del convitto delle “Devote Vergini Penitenti”… al Reverendo prozio, Monsignor Clemenzio, Prelato Domestico dalle calze rosse che ai nipotini sembrano quelle di Pulcinella!

Un discorso a parte merita don Gerardo, figura chiave del romanzo, novello “padre Ralph”[i],  amore segreto e impossibile delle parrocchiane, che sa muovere “eserciti e truppe cammellate”.

Ingegnosi i colpi di scena… le forze dell’ordine irrompono in boutique… un tesoro di famiglia si rivela una ‘patacca’… un intrigo coinvolge due cugini come investigatori… uno zio feticista scopre dalla forma piede, che la fidanzata del nipote è la spogliarellista di una TV privata… un segreto nella famiglia della sposa… fino ai ripensamenti del futuro sposo alla vigilia delle nozze, ed alla genialità del finale.

Ma tutto questo lo scopriranno i lettori…

Armida Filippelli, MIUR

[i] Cfr. Colleen McCullough, Uccelli di rovo, Bompiani, Milano, 2003 (1977).

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