Il craesogni: siamo fatti della materia dei sogni

Il craesogni: siamo fatti della materia dei sogni

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Etereo come un sogno, “Il craesogni” non è solo una fiaba delicata con un tenero finale a sorpresa… è un romanzo di grande spessore.

L’Autore è Simone Toscano, un brillante giornalista di cronaca – quella nera, quella forte – inviato speciale sui luoghi-teatro dei delitti più efferati… che possiede l’inattesa capacità di raccontare storie senza retorica, ma con la magia di un grande narratore… e che rivela un altro sorprendente aspetto, una profonda conoscenza del nostro mondo interno.

“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni” scrive Shakespeare ne “La tempesta”.

La maneggia così bene questa sostanza, il sig. Ettore protagonista de “Il creasogni”, che può modellarla su commissione proprio come un artigiano al tornio. E si accontenta di poco… per confezionare sogni avvolgenti e intensi per i clienti più esigenti, non ha bisogno altro che della vista del cielo, senza limiti.

Nessuno ricorda che aspetto avesse un tempo quest’uomo misterioso, venuto in paese non si sa quando… ora ha capelli candidi ed occhi imperscrutabili… quegli occhi che una volta sapevano prendere il colore dei suoi stati d’animo, ora sono sbiaditi forse, dalla tristezza…

Ha perduto la capacità di sognare Ettore “dopo aver visto il suo sogno più importante svanirgli tra le mani”.

Addentrandoci nelle pagine del libro, rimaniamo colpiti dal linguaggio lieve ma ricco di connotazioni emotive con cui l’autore affronta il racconto… E ci inoltriamo in un luogo incantato, Mangiatrecase, in un tempo che sembra diverso dal nostro… “in un giorno di brumaio di qualche anno prima”.

Il brumaio è il mese di un epoca lontana che ci fa attraversare il confine che ci separa dal possibile. Il lettore smarrisce un po’ la bussola… ma non è quello che vogliono tutti coloro che narrano le fiabe?

A scandire parte della vicenda in quel luogo irreale, è questo strano mese, il brumaio, che richiama nel suono la “pienezza” e la “corporeità” delle brume, quelle nebbioline dense e piovigginose di cui è intrisa la natura nella stagione del suo torpore. È questa un’altra caratteristica de “Il creasogni”… connota la storia con la forza e la consistenza di un linguaggio quasi materico, che restituisce al lettore emozioni, suggestioni, sogni, desideri, immagini… con un realismo magico tipico dei grandi Autori di Paesi lontani

Non è solo il signor Ettore a Mangiatrecase, ha un cagnetto che lo segue come un’ombra, e un piccolo aiutante, un bambino spuntato come per incanto dal nulla, a cui l’Autore-Simone da un nome a lui caro, Catello. È il nome del padre di una bambina scomparsa che l’Inviato-Speciale-Simone ha seguito per anni volando fino in Messico.

E chi è mai nel profondo Simone Toscano? Non è solo un giornalista, che segue gli eventi con la professionalità del cronista ma la sensibilità e la cultura dell’uomo… è anche un inaspettato conoscitore delle emozioni … un inventore di trame fiabesche in un mondo in cui sembra non esserci più posto per le fiabe né per la poesia…

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