Claudia Saba, “Era mio padre”

Claudia Saba, “Era mio padre”

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Qual è la funzione di un padre?

La madre ha con il figlio un rapporto fisico, carnale: è di lei che si nutre il bambino, prima di venire al mondo, ed è del suo latte che si alimenta dopo la nascita, traendone cibo e amore.

Il padre ha una funzione di carattere simbolico: con  l’atto di cedere il cognome al figlio instaura con lui un legame sociale e come appartenente alla propria famiglia, lo protegge. Secondo Freud è il padre che da la Legge ed è ancora lui che pone i limiti.

Ma quale devastazione si abbatte sui figli quando invece di proteggerli, è proprio il padre ad abusarne? In questo caso è lui a violare la Legge e i limiti che lui stesso ha posto, accedendo proprio lui al “godimento senza pagare il pedaggio della legge paterna” [Medda, 1994].

È accaduto a Sara da piccola, ma lei non lo ricorda… diventata donna, ha sposato l’uomo che ama e le sembra tutto perfetto. Ma il destino tracciato per lei dalla famiglia di origine non si fa attendere… come molte donne abusate nell’infanzia, ha sposato un uomo dalla natura irascibile e violenta. Ognuno ripercorre territori conosciuti.

Anche Sara, come in genere fanno le donne maltrattate, cerca giustificazioni per la realtà da incubo in cui vive, fino a quando trova il coraggio di chiedere aiuto. Il suo percorso di psicoanalisi le fa spalancare la fortezza nella quale si era barricata insieme ai fantasmi del suo passato infantile.

Era mio padre, edito da Laura Capone, è il romanzo di Claudia Saba, la narrazione di un’infanzia violata con la quale l’Autrice intende incoraggiare altre donne a non restare in silenzio di fronte alla violenza… una donna può diventare la voce di tante donne.

Struggente, dolorosa, ma anche pieno di speranza per le donne vittime di violenza, la storia suscita alcuni interrogativi. Sono quelli che vorrei rivolgere al lettore tranquillizzandolo: non ci sono risposte esatte o sbagliate.

Quali emozioni ti hanno assalito leggendo i passi che trattano la violenza del partner su Sara?

E cosa hai provato rispetto alla complicità tra lei e il suo carnefice?

Hai compreso il legame tra la violenza subita da Sara e il suo passato infantile?

Sei consapevole che la rimozione di un ricordo doloroso provoca ulteriori danni?

Di fronte a quel padre aguzzino, che tipo di turbamento ti invade?

È una donna cresciuta con la violenza quella che sente che non può esserci amore senza possesso. E probabilmente sceglie un partner aggressivo perché interpreta il suo comportamento bestiale come amore e interesse per lei.

Sara accetta la violenza del partner perché è cresciuta confondendola con l’amore… in lei si è creato questo legame “malato” e indissolubile!

Dietro la storia di una donna maltrattata, c’è sempre un’infanzia di abusi.

Riferimenti bibliografici:

Freud S.: 1977, Opere, vol. IX,  Bollati Boringhieri, Torino (1920).

Medda V.: 1994, Kant con Freud, La Ginestra. Rivista di Cultura Psicanalitica. Castrazione e autocastrazione, Franco Angeli Editore.

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