Barbara Cappi e i libri che scaldano il cuore

Barbara Cappi e i libri che scaldano il cuore

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È con grande piacere che intervisto Barbara Cappi, autrice tv con un curriculum di tutto rispetto. Incredibilmente modesta, come tutte le persone di valore, Barbara ha messo la sua firma in programmi vincenti tra i quali «C’è posta per te»,  «Stranamore», «Notti sul ghiaccio», «La Fattoria», «La sai l’ultima?» nonché in tutte le trasmissioni di Antonella Clerici e in varie edizioni del Festival di Sanremo. È stata sceneggiatrice di moltissime situation comedy e fiction.

Come e quando è nato il tuo amore per la scrittura?

Fin da ragazzina, ho sempre avuto una passione più per la scrittura di lettere, cartoline, missive personali agli amici e amiche che di temi in classe. Non mi è mai piaciuto stare dentro delle “rotaie” come viene richiesto durante i compiti in classe, dove puntualmente io deragliavo e scrivevo cose diverse da quelle che mi veniva richiesto… per fortuna ho  incontrato maestri alle elementari, e professori alle medie e alle superiori, che non hanno punito questa mia “indipendenza” creativa, anzi, spesso mi capitava di leggere il compito svolto di fronte all’intera classe. Dicevano che facevo ridere e commuovere al tempo stesso, e mi apprezzavano… un pò come succede ora con i lettori dei ROMANZI di C’E’ POSTA, dove c’è un’altalena di emozioni che aspetta solo di sorprendere chi si accinge a leggermi…

Parla di te. Quella dello scrittore è il tuo primo lavoro o vivi con un altra professione?

Io lavoro dal lontano 1990 in televisione in qualità di autore prettamente di show di prima serata, sia per Mediaset che per Rai. Non sono una scrittrice, semmai una storyteller, una cantastorie ecco, per dirla all’italiana. Questo faccio volentieri: racconto storie più che scrivere libri. E racconto le storie che meglio conosco: quello della brava gente che vive vita da film e fanno tanta tanta tanta fatica a raggiungere il “lieto fine”.

Che genere di libri scrivi?

I due libri che mi sono stati commissionati sono genere popolare, anzi super pop. Facili da leggere, tengono caldo come una buona copertina, fanno compagnia al cuore, danno speranza.

Puoi presentare i tuoi libri? Ricorda di indicare in quale/i dei romanzi i personaggi e gli ambienti appartengono alla tua esperienza reale…  e in quale/i è la fantasia ad averti ispirato la trama.

Entrambi i romanzi hanno per protagonista ANNA, la mia adorata sarta – personaggio creato dalla sottoscritta che è veramente entrata nel cuore di tantissimi lettori – del programma televisivo direi più longevo della televisione italiana. “C’é Posta Per Te” va in onda da 20 anni e ancora si porta a casa un ascolto stratosferico, e io essendo un’ autrice del programma insieme ovviamente a MARIA DE FILIPPI e tanti altri splendidi collaboratori, non ho avuto grandi difficoltà nel tradurre quello che vivo dietro le quinte sui fogli bianchi di un romanzo. Ovviamente alcuni personaggi o alcuni scatti narrativi mi sono stati suggeriti dalla realtà, del resto la vita mi stupisce ogni giorno e ogni giorno mi rapisce… 

Racconta in poche parole la trama del tuo ultimo libro.

Per Anna Procopio gli studi di C’è posta per te sulla Tiburtina vogliono dire famiglia: la signora Maria non inizia mai una puntata senza che proprio lei, storica sarta del programma, le controlli il vestito; e poi ci sono Lisa, la sua giovane aiutante che ha un nuovo burrascoso amore, la parrucchiera Ros con i suoi look da panterona e Francesco, il truccatore, che sta per sposarsi con il compagno. Ma al centro della vita di Anna ora è finalmente tornata Gioia, la figlia abbandonata trent’anni prima e ritrovata grazie all’incantesimo di C’è posta. Il cuore di Anna ha ripreso a battere al ritmo di una felicità troppo a lungo negata, che ha il sapore dolceamaro delle mandorle e la magia dell’attesa. Eh sì, perché Anna sta per diventare nonna! Se non fosse che, quando nasce la nipotina, il mondo attorno a lei inizia a franare e sembra che gli errori del passato non vogliano concederle la serenità che si merita. Ma Anna Procopio è una guerriera, ed è proprio nelle difficoltà che sa mostrare la sua generosità e la sua forza, perché per affrontare i problemi con il sorriso ha un talento speciale: sa scrivere lettere meravigliose che sciolgono il dolore e curano le ferite dell’anima.

Da dove nasce l’ispirazione?

A “C’E’ POSTA PER TE” va in scena la vita, ogni sabato sera. E la vita è fatta di sbagli, di tragedie, di perdoni, di corse a perdifiato, di amori difficili, di soluzioni e anche di risate. Ecco la mia ispirazione. Il teatro dell’anima. La verità dietro gli occhi di ciascuno di noi. Il racconto di quello che siamo e di dove andiamo.

In genere, quanto tempo impieghi a scrivere un libro? Quante ore al giorno, o a settimana, in genere dedichi alla scrittura?

Ai due romanzi di C’E’ POSTA ho dedicato tutte le ore libere che mi rimanevano da quelle impegnate per la costruzione degli show televisivi per i quali collaboro. Essendo molto metodica, mi sedevo al computer tutte le mattine dalle 7 alle 10 e poi dopo cena fino a tarda notte. Sette giorni su sette. Per un paio di mesi. Con costanza, passione, dedizione e tanta struttura. Prima di scrivere i capitoli lavoro sull’impalcatura, una sorta di “trattamento” del contenuto di ogni singolo capitolo. Una volta che la struttura narrativa mi sembra che regga, comincio a dilatare il racconto e a renderlo “caldo” e spero godibile.

 Scrivi di getto e ritorni sulle tue pagine?

Ritorno sempre. A volte subito, altre volte lascio decantare, ma tornare torno sempre.

Descrivi l’atmosfera che ti circonda, mentre sei intenta a scrivere.

Mi piace molto stare sul divano, a gambe incrociate, con pc sul cuscino e una tazza di tisana al ginger bella calda accanto. Preferisco il silenzio o la musica d’atmosfera, mai cantata, genere Indie. Non essendo una vera scrittrice, insisto, io non ho ansie da prestazioni particolari, non vivo stati di angoscia pesante, affronto il mio dovere con un enorme senso di piacere. E se fosse per me, ne scriverei uno all’anno di romanzo… sempre con ANNA protagonista, ovviamente. Ecco, LEI vorrei che invecchiasse insieme a me… non lasciarla mai, continuare a scoprire il suo racconto dove mi porta e dove va a finire… un sogno sarebbe per me non doverla abbandonare dentro un romanzo, ma continuare a portarla con me nel prossimo e nel prossimo ancora…

Complimenti, Barbara, siamo in attesa del tuo prossimo lavoro…

 

 

 

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